mercoledì 18 luglio 2012

Film #4: Margin Call

Qualità segreta

Una mega e non meglio precisata società che opera nel ramo della finanza più spinta rischia un clamoroso fallimento, perché i prodotti che compra e vende stanno per perdere tutto il loro valore.
L’unica soluzione è vendere tutto prima che si verifichi la catastrofe degli ignari acquirenti.
La scelta è fra fallire e far crollare i mercati, e salvarsi e  far crollare i mercati.
Tutto ciò fornisce lo spunto per una potente critica agli uomini moderni, al mondo della finanza, alla società capitalistica e alla società in generale.
Questo, a grandi linee, è "Margin call". Anche se vorrei scriverne molto di più, perché ogni frase e ogni gesto dei protagonisti dovrebbe dal luogo a discussioni e dibattiti.


In effetti, il film ha il grande merito di non fornire un’unica visione del mondo, tenta invece di presentare più punti di vista, anche quando si vede benissimo come la pensa il regista.
Per questo motivo consiglio non solo di vederlo, ma di vederlo più di una volta per comprenderlo appieno, e apprezzarne tutti gli aspetti.
Purtroppo però, a Milano, "Margin call" ormai viene proiettato solo al Plinius (poltroncine scomodissime) e nella sala suite dell’Odeon (nuova diavoleria edonistica da 20 euro a persona).


E a proposito: conoscevate questo film? Sapevate che  vanta un  cast d’eccezione (Kevin Spacey, Demi Moore, Jeremy Irons, Stanley Tucci)? Perché un prodotto di qualità così alta non è stato minimamente pubblicizzato? Perchè è stato proiettato in pochissime sale?

Mi sa che tutte queste domande rimarranno senza risposta.

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