mercoledì 29 febbraio 2012

INCURSIONI MUSICALI- episodio pilota

Vi domanderete cosa ci fa la “fidata omonima” a scrivere su un blog di qualcun altro.
La domanda è lecita, e a dire il vero, me la pongo anch’io in questo preciso istante.
La nefelomante ospite in questione, racconterà delle sue esperienze culturali, non certo delle mie.
Io non mi diletto spesso di nefelomanzia; la geloscopia mi si addice di più (per chi non è avvezzo: "divinazione che pretende di acquistare cognizione del carattere di una persona attraverso l’ascolto delle sue risa").
E poi, si sa, la musica non va spiegata, non va parafrasata,  va solo ascoltata. Lo sanno tutti.
Ci sarà mica bisogno di qualcuno che vi dica che CD mettere su durante una serata romantica  a due o solitaria ad uno? È così: ci sono canzoni che non si possono ascoltare se non da soli, sdraiati sul letto a fissare il soffitto (Bella idea per un prossimo post, Giulia. Non giocartela ora!).
Interesserà a qualcuno sapere che artisti ho nell’I-Pod? Più utile sarebbe che qualcuno spiegasse a me come non litigare più con I-Tunes. E nessuno ci è ancora riuscito se non dicendomi “Giulia, basta con le cartelle! Devi cambiare modo di pensare.” Io???? Sarà…
È forse importante per voi conoscere quale ultima novità musicale ha varcato il mio padiglione auricolare? …..A proposito di novità,  se vi capita di incappare in Gotye, fermatevi e fermatelo: “Somebody that I used to know” va non solo ascoltata, ma anche guardata- il video merita, insomma. Ve lo linko, così vi facilito le cose:




…Quindi? Che ci faccio io qui?
Il fatto è che non ho avuto la prontezza di rispondere una balla quando mi è stato chiesto di raccontare di-con-su-per-tra-fra musica. E tanto meno di dire un immotivato e perentorio NO. Insomma, sono una vigliacca, ecco perché sono qui; e ogni tanto farò qualche incursione.

Recensione #1: Il mio editore




 “Ti trovi di fronte a una pagina, magari anche a una sola frase, e hai la sensazione che sia bella. E poi, hai anche la sensazione che forse, come editore, potrai servire quell’opera come merita”.

Jérôme Lindon, 18 ottobre 1985




Agli aspiranti scrittori (e chi non lo è, oggigiorno?) capita di continuo: di immaginare il successo, e, prima del successo, il momento del primo consenso da parte della macchina editoriale.
Finisci il tuo romanzo, lo mandi in giro, e poi, dopo settimane di estenuante silenzio, il telefono squilla. E dall’altra parte del filo c’è LUI: l’uomo che ti aprirà i cancelli del mercato e del successo, l’autorità che crederà in te, sosterrà il tuo progetto, lo raffinerà, lo migliorerà… insomma, lui: il tuo Editore.

Il mio editore è un piccolo libro, che racconta proprio di come questa fantasia  romantica si sia concretizzata, e incredibilmente proprio in questi termini, nella vita di Jean Echenoz. L’editore in questione è Jérôme Lindon, carismatico personaggio sulla scena parigina del Novecento, fondatore e curatore delle Editions de Minuit, e scopritore di autori come Beckett e Robbe-Grillet.
Il libro è stato scritto nel 2001, a pochi mesi dalla sua morte. È un omaggio, un ritratto onesto e allo stesso tempo un po’ innamorato.
Lindon ne esce come una figura attiva ed entusiasta, come un uomo serio e concreto. Una figura che merita di essere conosciuta; se non è troppo, un editore come quello che vorrei incontrare, se mai avessi in mano un romanzo da pubblicare.
In Italia è uscito nel 2007, e ha ottenuto il premio Comisso per la biografia.

Quanto a Jean Echenoz, devo dire che mi ha incuriosito. Scrive in modo efficace, sono curiosa di vedere come se la cava con la narrativa. Credo che mi dedicherò a lui da oggi pomeriggio J

lunedì 27 febbraio 2012

Avvertenza


Sia chiaro: questo blog non sarà un diario esistenziale.
Non sarà uno sfogo contro il sistema, e nemmeno una rivista letteraria, sostenuta da un più o meno fumoso progetto culturale di educazione o riscatto delle genti.
Questo blog sarà il resoconto delle esperienze culturali che mi capiteranno da qui, fino a che non avrò degli impegni più seri a cui attendere. Si parlerà di libri, di mostre, viaggi, cinema e teatro; si parlerà di musica (ma di questo si occuperà una mia fidata omonima), ma senza la pretesa di delineare uno scenario, o di trovare delle risposte. Semplicemente, si racconteranno delle storie, delle sensazioni.
E, anche se la speranza è che queste avventure e queste impressioni incontrino l’interesse delle folle (e dei folli), non voglio fare promesse: non sarà più di un diario, di una scommessa, di un compito a casa; sarà – vorrei che fosse – innanzitutto un modo per restare culturalmente in forma.
Sarà come la nefelomanzia: la lettura della realtà attraverso l’interpretazione delle nuvole. 

Sigla introduttiva

Oggi mia cugina Left mi ha mandato questo video.
Da lei apprendo che  ha vinto l'Oscar per il miglior corto di animazione.
Direi  che si addice all'inizio di questo diario!

The fantastic flying books of Mr Morris Lessmore...














Quando si dice il destino :)