Primo incontro
con Duca
Anche il secondo appuntamento con Scerbanenco è
stato un successo; prova ne sia il fatto che si è consumato nell’arco di un
weekend.
Finalmente ho fatto la conoscenza del famoso Duca
Lamberti; ne sentivo parlare dai tempi dell’università, ma non c’era mai stata
occasione. Posso dire che è stato un piacere!
Venere
privata è il primo romanzo del ciclo di Duca Lamberti ed è un vero successo.
Da qui in avanti, Scerbabenco, noto principalmente come scrittore di narrativa
romantico-rosa, si farà conoscere soprattutto come autore di polizieschi. Il
protagonista, in particolare, avrà grosso seguito, e spingerà il suo creatore a
dedicargli una vera e propria saga di episodi (che non mancherò di frequentare
nei prossimi mesi). In effetti, limpido e tormentato com’è, Duca è un personaggio
che fa parecchia simpatia. Radiato dall’albo dei medici e condannato a tre anni
di carcere per aver somministrato l’eutanasia, è appena tornato in libertà, ed
è in cerca di un lavoro che gli permetta di reinserirsi nel tessuto sociale. Ma
questo reinserimento è in realtà impossibile: ormai, qualcosa si è spezzato
dentro di lui, e lo spinge a forzare i limiti del sistema per riportare un po’
di ordine nel mondo corrotto che lo circonda. Nonostante tutto, ci sono ancora
degli innocenti da proteggere, e Duca non può rimanere immobile di
fronte alla sofferenza.
Viene quindi assunto da un facoltoso ingegnere perché aiuti il suo timido figliolo a liberarsi da un
devastante alcolismo. Ben presto si scopre che questo disturbo è sintomo
di una ferita ben più profonda, un senso di colpa apparentemente inestinguibile.
A metà tra il medico e il poliziotto, Duca si fa coinvolgere dalla vicenda,
fino a scoprire e sciogliere il losco segreto nascosto dietro il disagio del paziente.
Una Milano calda e abbacinata, sporca e
addormentata culla di criminali senza scrupoli. Un disperato paladino
del bene, aiutato da una meravigliosa signorina Discorsi Generali, e da un
gigante buono schiacciato dal senso di colpa. Ecco i principali ingredienti di Venere privata. Una storia
appassionante, ma soprattutto ben raccontata. L’autore è abile e, come
giustamente fa notare Doninelli nella prefazione dell’edizione Garzanti: «somministra
la realtà dei fatti a piccole dosi, poco per volta.» Il narratore è spiccio, e
tiene saldamente il punto di vista di Duca. Perfino le sue considerazioni
generali sulla decadenza del sistema, che dopo I promessi sposi suonano sempre stantie e moralistiche, sono intonate,
perché rispecchiano la mentalità del protagonista. Peccato solo per i diecimila
flashback (già segnalati nella recensione a Non rimanere soli) che, alla lunga, appesantiscono la narrazione e danno l’impressione
che, quanto a strumenti narrativi, l’autore manchi un po’ di creatività. A
parte questo, però, Venere privata è un romanzo davvero ben riuscito. Quando leggi l’ultima frase, stai già pensando a dove procurarti il prossimo.
"Una Milano calda e abbacinata, sporca e addormentata". E' proprio come l'ho percepita io leggendo questo libro, brava Giulia. Sono contento che il Duca abbia fatto breccia!
RispondiEliminaGrazie michi! sono contenta che siamo d'accordo :)
RispondiEliminaDevo dire anche io la mia su questo libro che mi è piaciuto tantissimo.
RispondiEliminaLo ho letto su tuo consiglio e condivido il contenuto della tua recensione.
Io ho trovato validi anche i flashback che non mi sembra appesantiscano, ma, anzi, mi pare servano a vivacizzare la narrazione.
E soprattutto sono contenta di avere un'opinione autonoma e diversa dalla mia critica preferita.......
Divorato in pochi giorni, è piaciuto molto anche a me. Un viaggio in una Milano in bianco e nero che a una fanatica della sua città non poteva che piacere. "Quando leggi l’ultima frase, stai già pensando a dove procurarti il prossimo.": verissimo. Non vedo l'ora di leggere il prossimo.
RispondiEliminaGrande Anna! Me lo sto già pregustando... accorcio un po' la mia lista d'attesa e poi Duca sarà mio!
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