Consigli per giovani laureati
“…Il valore reale e schietto della vostra cultura umanistica dovrebbe
essere proprio questo: impedirvi di trascorrere la vostra comoda, agiata,
rispettabile vita da adulti come morti, inconsapevoli, schiavi della vostra
testa e della vostra naturale modalità predefinita che vi impone una solitudine
unica, completa e imperiale giorno dopo giorno.”
Leggere parole come
queste in una mattina di grigia nullafacenza post laurea è davvero un
toccasana.
Chiudo il libro e sono
grata al mio amico Take di
avermelo regalato: da tempo non mi sentivo tanto toccata da una pagina, da
tempo non mi commuovevo più leggendo.
Questa è l’acqua è una raccolta di sei testi di Dave Foster Wallace
ancora inediti in Italia. Cinque racconti usciti in rivista, e la trascrizione
del discorso tenuto dall’autore ai laureandi del Kenyion College nel maggio del
2005 (Questa è l’acqua, appunto).
È un libro pieno di
aspetti positivi: per prima cosa è un libro piccolo, con una bella copertina verde,
e un apparato paratestuale per una volta utile e pertinente.
Lo stile è più che convincente:
visionario, sfrenato, mobile… sicuramente faticoso (ma per la mia attenzione
ballerina è stato un bell’esercizio riuscire a star dietro a tutti i cambi di
punto di vista e prospettiva!), ma anche incredibilmente affascinante. Direi che
ha tutti i pregi dell’asciuttezza e della libertà americana, senza scadere
(come troppo spesso accade) nel nonsense e nell’assurdo.
E veniamo ai contenuti:
i racconti toccano temi forti come la malattia, la depressione, l’amore e la
morte con la serietà e la leggerezza di chi sa esattamente di che cosa sta
parlando, e non ha intenzione di piangersi addosso. In poche pagine, mi sono innamorata
di Solomon Silverfish, ho avuto compassione del giovane Karrier, e del
solitario abitante del Pianeta Trillafon;
ho creduto all’amore in alcune delle sue forme più strazianti e grottesche; ho
imparato che “la malattia è una cosa che hai, non una cosa che sei”, e ho riflettuto
sulla tensione fra ordine e fluttuazione nel cosmo attraverso una strana
analogia con le particelle della saliva… non male, direi.
Quanto al discorso, posso
dire solo che è bellissimo: onesto, pertinente, acuto. Senza retorica, Wallace mi
ha ricordato quali siano il senso e lo scopo di una formazione umanistica…
forse ne avevo bisogno.
“La vostra cultura è realmente il
lavoro di una vita, e comincia… adesso.
Augurarvi buona fortuna sarebbe
troppo poco.”
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