La Terra è
abbandonata ormai da più di 1000 anni. L’uomo, dopo aver abusato del proprio pianeta
natale (che noia quest’ecologia spicciola), è fuggito su Nova Prime, dove purtroppo prosperano gli Ursa, terribili
mostri alieni privi di occhi, ma in grado di vedere l’uomo sentendone l’odore
della paura. Gli unici in grado di affrontare un Ursa sono i Ranger, soldati
addestrati a non provare paura.
Cypher Raige
(Will Smith) è il primo ranger ad essere riuscito a spettrare (diventare
invisibile all’olfatto degli Ursa), e Kitai (Jaden Smith), suo figlio, vuole a
tutti i cos ti essere degno di cotanto padre.
Insieme, padre e figlio, sono gli unici
superstiti di un terribile naufragio spaziale sulla ormai inospitale e
selvaggia Terra. La salvezza di entrambi è nelle mani del giovane Kitai. L’imperturbabile
generale Raige è infatti gravemente ferito. Il ragazzo dovrà attraversare i più
ostili territori di una lussureggiante e spietata Terra, per trovare il rilevatore
spaziale (una sorta di cellulare satellitare, ma molto più potente) andato
perduto durante l’atterraggio di fortuna.
Ho deciso di
vedere After Earth perché credevo fosse diverso, fosse più “sopravvivenza dopo
l’apocalisse”. Invece è un classico film di fantascienza. Nonostante ciò non
sono deluso.
Ora che ci penso tutte le mie recensioni sono
positive. Che il mio giudizio non sia molto attendibile?
Film di
fantascienza sì, ma con una certa componente della tanto agognata
sopravvivenza, anche se, ahimè, non è una sfida alla natura ostile in stile
Bear Grylls (accendere il fuoco, mangiare insetti schifosi, costruirsi un
rifugio, eec.). E’ più una salvezza che viene raggiunta da dentro, attraverso
autocontrollo, coscienza di sé e dominio delle proprie paure. Temi che vengono
trattati con semplicità e anche banalità: non è certo la prima volta che le
paure umane vengono trasposte in una creatura mostruosa!
Direi che
After Earth ha una retorica da fumetto in perfetto stile Spyder Man. Presenta
una visone rassicurante della vita in cui è molto chiaro qual è la strada giusta,
il difficile è “solo” avere la forza di imboccarla. A questa filosofia
innocente il film affianca una buona dose di azione, un tocco di suspence e,
cosa che non guasta, immagini spettacolari.
After Earth
è un kolossal ma è come se fosse un alberghetto a conduzione familiare: non è
bellissimo, ma lo guardi volentieri e ti fa sentire a casa. Senza contare che la
famiglia Smith è produttrice, ideatrice e protagonista del film.
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