Fantascienza
umoristica per profani
Al termine del nostro soggiorno romano, in parte
entusiasta ma essenzialmente esasperato perché gli ho sottratto l’agognato Dirk Gently. Agenzia di investigazione
olistica e l’ho letto al suo posto,
col pretesto che tanto lui in spiaggia dorme sempre, Fede mi ha portato nella
libreria della stazione Termini, e mi ha regalato il più noto romanzo di
Douglas Adams, Guida galattica per gli
autostoppisti.
Finalmente. Da anni, svariati amici (direi che la
prima a consigliarmelo è stata addirittura Marta, in seconda liceo…) me lo
proponevano con insistenza, e da anni rimandavo il momento.
Appena salita sul treno, mi sono dedicata alla
lettura. Una serie di sfortunati eventi (tedeschi cafoni, e vicini disquisenti
a voce altissima sull’opportunità e le prospettive delle conoscenze online), purtroppo, mi
ha impedito di terminarla nel viaggio del Frecciarossa, ma non credo che valga
la pena di lamentarmi ulteriormente dei miei compagni di viaggio.
Veniamo invece alla storia. La Guida galattica è il primo di una serie
di cinque volumi che hanno come protagonista Arthur Dent.
«È anche la storia di un libro, un libro
intitolato Guida galattica per gli
autostoppisti, un libro non terrestre e mai pubblicato sulla Terra, e che,
fino al momento della terribile catastrofe, era completamente ignorato dai
terrestri». Una sorta di ironico prontuario per il viaggiatore interspaziale.
Ma quale sarebbe questa terribile catastrofe?
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A raccontarlo così, sembra un libro di
fantascienza come tanti. Uno di quei libri che descrivono universi paralleli,
che non si capisce mai quanto debbano essere intesi come metafora e critica del
nostro. Uno di quei libri che – se non si fosse capito – io in genere non amo particolarmente.
Be’, devo dire che, a dispetto di quello che può
sembrare dalla trama, la Guida galattica non
rientra in questa categoria.
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Per una volta, un libro che è piaciuto a tutti è piaciuto anche a me. Ora sono curiosa di vedere il film!
Se vuoi ti presto gli altri volumi e ti passo il film :)
RispondiEliminacominciamo con il film, grazie :)
RispondiEliminaDevo dire che il film non vale quanto il libro; sarà che gran parte del successo del libro io l'ho ricondotto allo stile di Adams, però penso che la trasposizione cinematografica è meno esilarante del libro.
RispondiEliminaA favore del film c'è però il cast, che secondo me è fenomenale: in particolare a me è sempre piaciuta molto l'attrice che interpreta trillian.