Martedì, ore 18.45, Piazzale
Corvetto. In una giornata come tante altre, cinque uomini stanno, chi in bocca
un sax o una tromba, chi abbracciando un
contrabbasso, chi accarezzando delle percussioni, chi pizzicando sulle corde di
una chitarra. Sono Andrea, Francesco, Claudio, Fabio, Angelo, gli “Interplay”,
musicisti amatoriali suonano jazz, jazz d’autore.
Così è accaduto che un martedì
qualunque, per le strade attorno a Piazzale Corvetto, risuonassero Duke Ellington
e Herbie Hancock.
I passanti, le madri con
passeggini, i giovani universitari, i papà in giacca sgualcita, ma anche,
nonnine in giro per la consueta passeggiata serale, bambini in bicicletta,
adolescenti con i pantaloni a vita bassa, uomini e donne di tutto il mondo,
filippini, sudamericani, albanesi che abitano il quartiere, si fermano e
stanno. Alcuni di loro chiudono gli occhi e iniziano a seguire la musica
battendo il piede e dondolando la testa, altri iniziano ad elargire sorrisi ai
vicini, altri ancora si avvicinano a sconosciuti ed iniziano a intrattenere
conversazioni sulla necessità di piccoli esperimenti di bellezza che animino un
quartiere e, quindi, gli animi dei suoi
abitanti.
Io sono lì e penso che a volte ci
vuole proprio così poco… uno spartito e un po’ di passione.
Passione musicale, certo, ma anche
passione per un quartiere e per la gente che vi abita come dimostrato dalla
associazioni di quartiere che hanno aderito all’INSOLITO CORVETTO. Queste, ed in particolare l’associazione ANIMONDO, che ha promosso il concerto,
si sono riunite animando il quartiere con eventi stra-ordinari con il solo scopo di creare occasioni nuove di
incontro e di scambio in una zona di Milano spesso nota per ben altri motivi.
E per una settimana tutti “quelli
del Corvetto” hanno potuto godere di un Insolito
settembre.
Soundtrack: "In a mellow tone", Duke Ellington
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