Il dittico
dell’estate
Per l’estate, torno con piacere a parlare di
Scerbanenco.
Non è mia abitudine recensire due libri insieme,
ma i destini di La sabbia non ricorda e
Al mare con la ragazza sono così
indissolubilmente legati che per una volta farò un’eccezione.
Innanzitutto li ho comprati insieme, approfittando
con soddisfazione della giornaliera “offerta lampo” di Amazon. E, dopo averli comprati,
li ho letti uno dopo l’altro, senza soluzione di continuità.
Ma al di là delle mie personali coincidenze, ci
sono delle ragioni evidenti per cui vengono proposti insieme. Innanzitutto,
l’ambientazione estiva. Il caldo soffocante, il mare di Lignano, con le sue
turiste tedesche disinibite e i suoi juke box. E poi il motivo cruento, la
morte, l’atmosfera cupa e il linguaggio efficace, brutale ed esatto dell’autore,
che è un po’ il marchio di fabbrica delle sue opere.
Certo, tra i due ci sono anche delle sensibili differenze:
La sabbia non ricorda è un romanzo a
enigma in piena regola, con un omicidio e un’indagine. Il protagonista non è
Duca Lamberti, ma uno che tutto sommato gli somiglia. Uno che fa il poliziotto
per far contenta sua mamma (Duca fa il medico per assecondare il desiderio del
padre), ma che poi ha altri romantici interessi, come l’astronomia. Uno capace –
proprio come Duca – di mettere il dovere e il proprio senso di giustizia
davanti a tutto, anche ai propri affetti. Uno capace di amare, ma anche di
rinunciare all’amore in nome di un bene più alto.
Al mare con
la ragazza, invece, appartiene alla penna che Colaprico, nell’introduzione,
definisce “del fratello segreto” dell’autore. È una penna che descrive il crimine
e il delitto non dalla parte dei poliziotti, ma da quella dei disgraziati che
li compiono. Una penna che non si concentra sull’indagine, ma che indugia sulla
mente e sull’ambiente di chi compie il male.
Entrambe le opere si aprono con due storie
parallele, che si intrecciano fittamente con il procedere della narrazione.
Devo dire che però, sotto questo profilo, i risultati raggiunti sono molto
diversi. Se infatti la La sabbia non
ricorda è costruito con intelligenza, in modo che tutti gli elementi della
trama vadano pian piano al loro posto, Al
mare con la ragazza dà l’impressione di un meccanismo forzato, non
perfettamente funzionante: troppe volte il lettore è portato a domandarsi
perché l’autore abbia deciso di fondere insieme queste due storie, che tutto
sommato potevano continuare a correre senza incontrarsi mai.
Dulcis in fundo: le donne. Trovo che in queste
vicende estive più che mai, i personaggi femminili siano particolarmente
riusciti. Scerbanenco ha una delicatezza tutta maschile nel descrivere le
donne. Una delicatezza che vorrei dire innamorata, che di per sé vale la
lettura.
Unica nota dolente, i finali, che ho trovato non
all’altezza. Ma su questo non mi dilungo, se no ve li rovino.
PS Ho appena scoperto che il dittico dell’estate
potrebbe trasformarsi in trilogia… Non so come, ma dalla mia villeggiatura
lacustre devo trovare il modo di procurarmi Appuntamento
a Trieste!